Eccola in tutto il suo splendore, la nuova sala di radioterapia abbellita con la vista sulle opere d'arte di Roma. La moderna tecnologia, le conoscenze più avanzate, il sollievo dell'arte, tutto a servizio del paziente.
La stanza ove avviene la terapia è a tutti gli effetti, per motivi di sicurezza e radioprotezione, un vero e proprio "bunker" e così normalmente viene chiamato tra gli addetti ai lavori. Questo termine lascia spesso intimoriti i pazienti, che restano soli durante quei preziosi minuti in cui la macchina ad altissima precisione agisce attorno al loro corpo per curare in profondità; ma ora non è più possibile chiamarla con quel termine quasi minaccioso, proprio non vi si riesce.
Lo spazio tutto intorno, da stretto e angusto che era, si è straordinariamente aperto ad una luminosità mai vista prima ed una sensazione di respiro dispone l'animo alla fiducia e concilia il ritorno all'armonia.
L'arte, i colori, le luci inducono i pazienti e gli operatori sanitari a costruire più fortemente quella tacita alleanza terapeutica contro il male e la paura che spesso incute. Le immagini aiutano la ricostruzione del sé, a rimetterlo in piedi a ricucire tutti quei pezzi che sembrano andati in frantumi usando il filo rosso che unisce i pazienti ai tanti benefattori adoperatisi per portare con l'arte il sollievo in questa sala.
Non potranno più sentirsi soli e sperduti in un "bunker" durante quei pochi minuti di cura. Tanto è l'affetto e la bellezza che circonda ed abbraccia chi sta combattendo assieme a medici, tecnici ed infermieri per riprendersi in mano la vita.
La sala Aventino è stata realizzata come secondo tassello del progetto ART & Art (Advanced Radiation Therapy & Art: la radioterapia tecnologicamente più avanzata che si allea con l'arte) che prevede l'introduzione delle più moderne ed avanzate apparecchiature di radioterapia, nuovi ambulatori, una nuova sala d'attesa progettata e pensata ascoltando le idee e i desideri degli stessi pazienti.
Considerare il paziente come soggetto di cura si realizza con tanta professionalità ma anche con tanta attenzione e tenerezza nei suoi confronti. Questa sala "Aventino" che segue quella "Acquario" già realizzata per dare sollievo ai pazienti più piccoli, è un segno di questo percorso e di questo lavorio interiore che in questi mesi abbiamo battezzato "Work to Progress".
(v/l)